Descrizione
A Bivongi il mosto cotto è conosciuto quale base per la preparazione dei dolci natalizi ed il suo utilizzo permetteva alle famiglie di basso ceto di portare sulla loro tavola qualcosa di dolce anche quando lo zucchero era un prodotto quasi inaccessibile. Dava quindi vita ai dolci più famosi della nostre zone: le pitte di San Martino e i mostaccioli ancora amatissimi e immancabili da inizio novembre fino a gennaio e anche oltre.
Non solo, è un prodotto molto versatile ed oggi trova molte soluzioni sia in cucina che in altri impieghi, anche perché può essere prodotto in varie consistenze da liquido a glassa. In cucina con un po’ di fantasia, serve per insaporire carne e pesce al forno nonché condimento per risotti alle verdure.
La glassa è perfetta per accompagnare un tagliere di formaggi accanto miele e mostarde. Va bene sulla frutta, sulla torta e sul gelato. Provate ad amalgamare della ricotta fresca con il mosto cotto… una meraviglia! Viene preparato portando ad ebollizione il mosto proveniente da uve nere prima che il processo di fermentazione abbia inizio. Prodotto BIO, non contiene glutine e non contiene solfiti.
Aspetto Agronomico
Composizione del terreno | Limoso, argilloso |
Sistema di allevamento | Controspalliera con potatura guyot e cordone speronato |
Densità di impianto | 5000 ceppi per ettaro |
Età delle viti | 20 anni |
Resa per ettaro | 60 q.li/ ha |
Produzione media per pianta | 1 kg |
Periodo di vendemmia | Prima decade di ottobre |
Alcool | – |
Acidità | 5 gr/lt |
Formato bottiglia | 0.25 l |
Note di vinificazione ed invecchiamento
Note di degustazione
COLORE | Marrone scuro |
OLFATTO | Caramello |
GUSTO | Frutta rossa stra-matura |
TEMPERATURA DI SERVIZIO | – |
ABBINAMENTO GASTRONOMICO | Dolci secchi, formaggi pasta dura, macedonie, gelati |